80°ANNIVERSARIO CHIUSURA DELLA COLONIA PENALE DI MARCONIA

 l’ottantesimo anniversario della chiusura della colonia penale di Marconia, nel comune di Pisticci, in Basilicata. Un luogo che ha segnato la storia dell’antifascismo italiano, dove furono confinati oltre 1500 oppositori politici dal 1939 al 1944.

Tra i reclusi, vi furono figure di spicco della cultura e della politica, come Umberto Terracini, futuro presidente dell’Assemblea Costituente, Camilla Ravera, senatrice a vita e dirigente del Partito Comunista Italiano, Renato Bitossi, leader sindacale e internazionalista, Filippo Andrea Doria, primo sindaco di Roma dopo la liberazione, e molti altri. Intellettuali, operai, contadini, artigiani, che furono costretti a lavorare nell’azienda agricola annessa alla colonia, sotto la sorveglianza dei carabinieri e dei fascisti locali.

La colonia penale di Marconia, intitolata a Guglielmo Marconi, fu una delle tante istituite dal regime fascista per isolare e reprimere i dissidenti, in particolare i comunisti e i socialisti. Fu anche una scuola di formazione e di lotta, dove i confinati si organizzarono in gruppi di studio, di cultura, di solidarietà, preparando il futuro di libertà e di democrazia. Si crearono legami con gli altri confinati presenti nei comuni lucani, come Carlo Levi, autore del celebre romanzo “Cristo si è fermato a Eboli”, e con i militanti antifascisti della regione.

La colonia penale di Marconia fu liberata il 28 febbraio 1944 dalle truppe alleate, che sbarcarono sulle coste della Basilicata. I confinati furono accolti con gioia dalla popolazione locale, che li aveva sostenuti e aiutati in quegli anni difficili. Molti di loro parteciparono alla Resistenza, alla Costituente, alla ricostruzione del paese, alla riforma agraria, alla nascita dei sindacati e dei partiti democratici.